Le donne fulcro e cardine dello sviluppo della famiglia, della comunità

La situazione attuale in Eritrea non si può certo definire delle migliori: l’aumento dei prezzi delle granaglie è stato solo uno dei fattori devastanti che nell’ultimo anno stanno portando la popolazione alle stremo.

L’aumento del prezzo delle granaglie, primo prodotto base per la alimentazione, è seguito all’aumento del prezzo del gasolio. Ciò ha fortemente indebolito la produzione agricola in cui il gasolio è necessario ed indispensabile per la lavorazione del terreno, per l’estrazione dell’acqua per irrigare. La mancanza di piogge della scorsa stagione estiva sta poi ulteriormente aggravando la situazione con il paventarsi di una carestia nel corso del 2009 che, come ha detto la FAO, se la comunità internazionale non si darà massicciamente da fare, sarà causa di oltre 20 milioni di morti nel Corno d’Africa.

Occorrono dunque azioni di sostegno mirate ad aiutare la popolazione più debole, anziani e bambini, a superare questo tremendo periodo, ma occorrono anche azioni che diano aiuto allo sviluppo e speranza.

In questo quadro si colloca l’azione del presente progetto condotto in partenariato con la Diocesi di Keren: creare occasioni di sviluppo che consentano la generazione di un reddito al nucleo familiare.

La donna in questo contesto è e può essere il soggetto primario di questa azione. La situazione socio politica dell’Eritrea vede in questo momento nella donna l’unico elemento certo e coadiuvante della famiglia. I padri sono per la maggior parte impegnati nel servizio militare, in famiglia i figli e gli anziani gravano tutti sulle spalle della donna.

Occorre dunque trovare una forma di intervento che non sia di ulteriore aggravio per le donne e che nel contempo ne esalti il ruolo e l’importanza. Oltre infatti contribuire alla generazione di un piccolo reddito necessario alla sopravvivenza di tutta la famiglia, il presente progetto intende andare nella linea del contribuire a costruire una società migliore dove le donne abbiano la possibilità di partecipare in maniera significativa allo sviluppo di loro stesse delle loro famiglie e della comunità di appartenenza.

Azioni:

il progetto si fonda su una azione di microcredito in cui un gruppo di donne è garante e solidale del prestito assunto.

  1. Formazione di gruppi omogenei di circa 10 donne
  2. Erogazione del credito di 15.000 nakfa (750 euro circa) per ogni gruppo, tramite l’acquisto di circa 40 caprette
  3. Il gruppo cura le capre per quattro mesi circa conducendole alla età adulta
  4. Dopo quattro mesi vendita delle capre sul mercato con un ricavo presunto di € 28/30.000 Nakfa
  5. Restituzione del credito di 15.000 nakfa
  6. Restituzione dell’interesse tramite la donazione di n. 2 caprette che l’ufficio di promozione della donna provvederà a sua volta a donare a famiglie particolarmente disagiate.

Considerato che le capre si nutrono di quanto trovano e che pertanto la spesa apportata da ogni donna al progetto è solo in termini di lavoro per garantire la sorveglianza delle capre, Il guadagno netto per il gruppo di 10 donne sarà di circa 13.500 nakfa per un guadagno di circa 1350 nakfa per ogni donna (circa 350 nakfa al mese)

Se il gruppo porterà a termine il progetto con la restituzione della somma inizialmente impegnata per l’acquisto delle capre, il progetto si ripeterà con lo stesso gruppo per la durata di un anno e dunque per tre cicli.

Cosa potranno fare le donne con il piccolo guadagno mensile di 350 nakfa al mese: gli stipendi in Eritrea variano da 500 nakfa al mese per una maestra a 1000 nakfa al mese per un dottore. Quanto riuscirà ad avere la famiglia da questo piccolo apporto mensile, è dunque un importante contributo per la sopravvivenza e la crescita umana e sociale di tutto il nucleo familiare.

Nelle donne che accederanno al microcredito si genererà inoltre:

1. un miglioramento nel rispondere alle tradizioni e alle credenze negative rispetto al ruolo della donna nella comunità

2. una riduzione dello stress e del senso di isolamento che le donne subiscono, in particolare come risultato della recente guerra e delle mobilitazione generale che continua nel Paese

Costo in Euro:

tutta la azione viene gestita e monitorata dalla diocesi di Keren che ne assorbe in proprio i costi. Il progetto prevede dunque un costo di 750 euro per ogni nucleo di 10 donne.

Importo che diventa sostanzialmente un fondo di rotazione che premette alla azione stessa di ripetersi nel tempo.